I cacciatori, insieme alla Provincia, sono tenuti ad effettuare un censimento (che di solito avviene nei mesi di maggio-giugno) degli ungulati presenti sul territorio di competenza.
Nel censimento dev’essere indicato il numero di capi per ciascuna specie con suddivisione per sesso e classe d’età.
Sulla base dei dati, la Provincia stabilisce un piano di abbattimento.
Nella pianificazione di questo si deve tener conto di possibili sottostime: animali schivi come il capriolo, ad esempio, non sono facilmente localizzabili.
Diventa quindi sensato valutare, oltre ai dati numerici, alcuni elementi legati ad una specifica condizione, come ad esempio il fatto che in una specie ci sia un numero elevato di animali visibilmente deboli o malati. Questi ultimi vengono privilegiati nell’abbattimento, anche a causa del rischio di contagio.